Consigliera di parità
E' una figura istituzionale nominata dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali su designazione delle Regioni, Province, Città Metropolitane.
La Consigliera di parità promuove e controlla l'attuazione dei principi di uguaglianza, di opportunità e di non discriminazione tra donne e uomini nel mondo del lavoro, intraprendendo azioni positive e agendo in giudizio per tutelare le lavoratrici e i lavoratori.
Fornisce informazioni e consulenza a lavoratrici e lavoratori dipendenti, del settore pubblico e privato, che hanno subìto sul luogo di lavoro una discriminazione fondata sul genere. Fornisce inoltre informazioni e consulenza sul tema del mobbing.
Nell'esercizio delle sue funzioni è Pubblico Ufficiale e ha l'obbligo di segnalare all'autorità giudiziaria i reati di cui venga a conoscenza.
Può rivolgersi alla Consigliera di parità chiunque ritenga di essere vittima, sul luogo di lavoro, di discriminazioni di genere.
Lavoratrici e lavoratori:
- per ricevere informazioni sui diritti attinenti al lavoro
- per richiedere tutela, fino all’assistenza in causa, in caso di discriminazione di genere e violazione delle pari opportunità sul lavoro
Sindacati:
- per segnalare casi di discriminazione di genere sul lavoro
- per collaborare alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori
- per collaborare a progetti di promozione delle pari opportunità
Pubbliche amministrazioni e Aziende private:
- per essere coadiuvate a realizzare azioni positive
- per presentare progetti sulla flessibilità nel lavoro
- per istituire organismi di parità
Istituzioni locali:
- per informazioni ai fini della redazione del piano delle azioni positive e per istituire organismi di parità.
Il Servizio è gratuito.
Discriminazioni di genere sul luogo di lavoro
E’ discriminazione qualsiasi atto, patto o comportamento che pregiudichi le lavoratrici o i lavoratori in ragione del loro genere. La discriminazione può essere diretta o indiretta: è diretta quando è costituita da un atto che produca un effetto pregiudizievole/discriminatorio in ragione del sesso, razza, orientamento religioso o politico, è invece indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, patto o comportamento apparentemente neutro mette o può mettere in posizione di particolare svantaggio il personale lavoratore dell’altro genere. La discriminazione può essere individuale o collettiva.
Sono considerate discriminazioni anche:
- le molestie, ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per ragioni connesse al sesso, aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo;
- i trattamenti meno favorevoli subiti da una lavoratrice o da un lavoratore per il fatto di avere rifiutato molestie/molestie sessuali o averli subìti.
Consigliera di Parità effettiva (quadriennio 2024/2028)
Avv.ta Rita Dedòla
Consigliera di Parità supplente (quadriennio 2024/2028)
Dott.ssa Bruna Biondo
La Consigliera di parità riceve su appuntamento presso:
Ufficio della Consigliera di parità
Città Metropolitana di Cagliari
Via Cadello 9/B - 09131 Cagliari
e-mail: consiglieradiparita@cittametropolitanacagliari.it
Ufficio di staff della Consigliera di Parità
Daniela Garau 070 409 2048
Monica Mancosu 070 409 2036
Aggiornamento
26/09/2024,17:59